sabato 28 settembre 2013

Abbiamo letto “Colpa delle stelle” di John Green

Una miscela di malinconia e dolcezza, un romanzo al tempo stesso filosofico e divertente. Green mette in scena il vero amore... ed è più romantico di un tramonto sulla spiaggia.- New York Times -

Titolo: Colpa delle stelle

Titolo originale: The fault in our stars 

Autore: John Green

Data di uscita: 10 Ottobre 2012

Editore: Rizzoli

Prezzo: 16,00 €

Pagine: 360


Trama
Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: grazie a un farmaco sperimentale, la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ha però anche imparato che i miracoli si pagano: mentre lei rimbalzava tra corse in ospedale e lunghe degenze, il mondo correva veloce, lasciandola indietro, sola e fuori sincrono rispetto alle sue coetanee, con una vita in frantumi in cui i pezzi non si incastrano più. Un giorno però il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate, e le dimostra che il mondo non si è fermato, insieme possono riacciuffarlo. Ma come un peccato originale, come una colpa scritta nelle stelle avverse sotto cui Hazel e Augustus sono nati, il tempo che hanno a disposizione è un miracolo, e in quanto tale andrà pagato.

I miei pensieri sono stelle che non riesco a far convergere in costellazioni”.
Quando ho letto la trama di Colpa delle Stelle mi sono detta: “No, non lo leggo!Il mio cuore non può reggere a questa lettura!”, ed è stato così accantonato in uno di quei cassettini della mente nei quali la maggior parte delle persone ci inserisce brutti ricordi, pensieri clandestini o semplicemente esperienze dolorose che non vogliono essere vissute…però non si vuole nemmeno dimenticarle. Perciò le si rinchiude lì. Dove non fanno rumore. Ma si sa, alcune cose non basta metterle in un cassettino per riuscire a convincersi che non ci sono. E Colpa delle Stelle da quel cassettino nella mia testa bussava senza sosta. Così ho preso la decisione di affrontare questa lettura immergendomi a capofitto in una storia che mi ha completamente travolto.
Hazel è una sedicenne molto forte, un po’ cinica forse, estremamente intelligente. E sta morendo. Un male che si è impossessato a tempo indeterminato dei suoi giovani polmoni e che la costringe a fare una vita diversa da quella che dovrebbe condurre una giovane ragazza di 16 anni.
E’ legata a “Philip”, non una persona in carne ed ossa ma la sua bombola dell’ossigeno dalla quale non si può assolutamente separare e che fa di “lui” a tutti gli effetti “il suo miglior amico”; ed è legata a Palanxifor, un farmaco fittizio che le da del tempo in più prima che accada l’inevitabile.
E poi qualcosa accade.
Accade Augustus Waters.
Affascinante, carismatico, bello e consapevole di esserlo, intelligentissimo, reduce anche lui da un male che lo ha privato di una gamba, ma nonostante tutto un combattente nato.
L’incontro tra i due costringerà Hazel Grace (perché Augustus sostiene che sia un fatto bellissimo avere due nomi e la chiama con entrambi) a rimettersi in gioco e ad uscire da quel circolo insidioso  “casa-gruppo di supporto-casa”. Dal momento in cui si incontrano imparano a farsi beffe del male che li ha colpiti, sfidando la vita e cercando di realizzare i propri desideri sebbene il mondo non sempre sia un “ufficio di esaudimento desideri”. Ci hanno insegnato che due anime gemelle possono affrontare qualsiasi cosa, superare le avversità e uscire da un momento che è una corsa ad ostacoli, più forti che mai. Ce lo hanno insegnato le favole, le storie a lieto fine che spesso vengono proposte in maniera speculativa in tv su talk-show  e programmi vari e la vita più volte ci ha dimostrato che magari non era la realtà..ma poi ti imbatti in una storia così, reale o fittizia che sia, e ci credi. Ci credi e così cresce una speranza nel cuore che un Amore così possa esistere. 
"Mi sono innamorata così come si ci addormenta: piano piano, e poi tutto in una volta. Mi piaceva Augustus Waters. Mi piaceva proprio ma proprio tanto. Mi piaceva la sua voce. Mi piaceva che avesse fatto tiri liberi esistenzialmente pregni. Mi piaceva che fosse un docente del Dipartimento di Sorrisi Leggermente Truffaldini con una nomina presso il Dipartimento dell'Avere Una Voce Che Fa Sentire la mia Pelle come una Vera Pelle". 
John Green è quello che può essere definito un “genio”: nonostante i temi affrontati è in grado, attraverso le battute dei personaggi, di strapparti più di un sorriso. Mi sono ritrovata più volte a ridere davvero col cuore e questo fatto mi ha portato a farmi una domanda: “come riesco a ridere di gusto pur avendo il cuore in questo momento frantumato in mille pezzettini?”. Da qui a mio avviso la genialità dell’autore. Chiunque riesca a fare questo effetto per me merita uno dei più alti giudizi che si possano dare ad un libro e ad uno scrittore.
Tra tutti i libri che ho letto, che mi hanno fatto sognare ad occhi aperti o arrabbiare, o mi hanno infastidito o mi sono rimasti nel cuore, questo è certamente l’unico al momento che abbia realmente lasciato un segno. E non lo dico espressamente perché parla di ragazzini che non fanno la vita da ragazzini per via della malattia, ma perchè quello che ho letto ha toccato delle corde che solo un “evento”reale potrebbe toccare. E questo non ha bisogno di altre parole.
Concludo così, con una citazione del libro, consigliando a tutti voi di leggerlo e augurandovi davvero che abbia lo stesso effetto che ha avuto su di me. 
Vorrei più numeri di quanti è probabile che ne vivrò, e Dio, voglio più numeri per Augustus Waters di quelli che gli sono stati concessi. Ma Gus, amore mio, non riesco a dirti quanto ti sono grata per il nostro piccolo infinito. Non lo cambierei con niente al mondo. Mi hai regalato un per sempre dentro un numero finito, e di questo ti sono grata”.

Un abbraccio a voi tutti,
vostra Cassandra



1 commento:

  1. Concordo assolutamente con tutto quello che hai scritto. Anche io, mentre ridacchiavo tra me e me, mi sono ritrovata a chiedermi "ma come posso ridere in una situazione del genere?".
    E' proprio in questo che si vede la bravura di John Green, è proprio questo che mi ha fatto innamorare completamente di questo romanzo.
    Ecco perché, probabilmente, mi procurerò la sua intera bibliografia! :P

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